Nascere da una famiglia contadina con radicate tradizioni vitivinicole, a pochi chilometri dalla prestigiosa e rinomata Scuola di Enologia di Conegliano e crescere nelle terre del Piave dove si coltiva da più di cinquecento anni il Raboso del Piave, ha segnato la mia storia.
Con il tempo però, produrre e vinificare questo vino come m’insegnava mio padre non mi bastava più e, nel 1986, accetto una nuova sfida: potenziare la piccola azienda di famiglia e far conoscere e apprezzare anche al di fuori dei nostri paesi quel Raboso che ha scritto la sua storia nel nostro territorio.
La consapevolezza dell’importanza di tutelare un patrimonio da affidare integro e inossidabile alle generazioni che verranno mi sprona al rispetto per il suolo, l’acqua, le piante, attraverso ponderate scelte tecniche che prediligono un basso impatto ambientale.
“Tutelare un patrimonio da affidare integro e inossidabile alle generazioni che verranno.”
– GIORGIO CECCHETTO –
Il Territorio
La pianura trevigiana è attraversata dal Piave, il grande fiume sacro alla Patria, teatro di eventi storici indimenticabili come la Grande Guerra.
Il Piave, carico talvolta di devastante potenza nelle piene autunnali, ha dato origine, in passato, a rovinose inondazioni e la sua rapida e insidiosa corrente, sulla quale per secoli sono scese le zattere guidate da uomini rudi e coraggiosi, ha “cesellato” le genti delle terre del Piave, come i sassi portati dalle piene.
Questo straordinario fiume imprime il suo carattere in tutto ciò che incontra nel suo cammino, dando il nome ad alcuni paesi della pianura, come Tezze di Piave, Mareno di Piave, S.Lucia di Piave, nonché all’unico vitigno autoctono a bacca rossa coltivato nella Provincia di Treviso: il Raboso Piave. Dal 1971 la D.O.C. (Denominazione Origine Controllata) si chiama Piave proprio in suo onore.