La pianura trevigiana è attraversata dal Piave, il grande fiume sacro alla Patria, teatro di eventi storici indimenticabili come la Grande Guerra.
Il Piave, carico talvolta di devastante potenza nelle piene autunnali, ha dato origine, in passato, a rovinose inondazioni e la sua rapida e insidiosa corrente, sulla quale per secoli sono scese le zattere guidate da uomini rudi e coraggiosi, ha “cesellato” le genti delle terre del Piave, come i sassi portati dalle piene.
Questo straordinario fiume imprime il suo carattere in tutto ciò che incontra nel suo cammino, dando il nome ad alcuni paesi della pianura, come Tezze di Piave, Mareno di Piave, S.Lucia di Piave, nonché all’unico vitigno autoctono a bacca rossa coltivato nella Provincia di Treviso: il Raboso Piave. Dal 1971 la D.O.C. (Denominazione Origine Controllata) si chiama Piave proprio in suo onore.
Della D.O.C. Piave fanno parte quei terreni sciolti di natura alluvionale, dove la vite di Raboso ha da sempre avuto un posto preponderante, e che vengono considerati fin dai secoli passati un importante bacino di produzione, dal quale la Serenissima Repubblica di Venezia ha attinto generosamente.
Dall’annata 2008 è possibile rivendicare la nuova DOCG Piave Malanotte (dal nome dell’antico Borgo Malanotte di Tezze di Piave – TV , nel cuore delle terre del Piave) che prevede l’appassimento di parte delle uve, da un minimo del 15% ad un massimo del 30%.
Inoltre, a testimonianza di una lunga tradizione vitivinicola, guadagnata con la tenacia e l’intraprendenza contadina delle sue genti, il Piave ha visto crescere ed affermarsi, a pochi chilometri dal suo corso, la prestigiosa e rinomata Scuola di Enologia di Conegliano (TV), la più antica d’Italia.